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EREMO DI SAN VITALIANO-CASERTA:


EREMO DI SAN VITALIANO-CASERTA

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EREMO
Le poche e frammentarie notizie sulla vita di San Vitaliano ci permettono di ricostruirla a grandi linee. San Vitaliano nacque nell'antica Capua (l'attuale santa Maria Capua Vetere) nel secolo VIII.
Fu consacrato vescovo della sua città per le sue qualita' ed i suoi costumi e svolse questa missione con grande umiltà' e devozione. Nonostante ciò' fu avversato da uomini malvagi che tramarono contro di lui e durante la celebrazione di una funzione notturna lo accusarono di immoralità. San Vitaliano, amareggiato andò via da Capua dirigendosi verso Roma.
Vitaliano, protestando la propria innocenza, si liberò subito dell'abito e abbandonò la diocesi dirigendosi immediatamente verso Roma, presso il Papa.
Ma i suoi nemici lo inseguirono e, raggiuntolo in riva al mare presso l'antica Sinuessa, lo chiusero in un sacco di cuoio e lo gettarono tra le onde. Grazie alla protezione divina il Santo raggiunse Ostia, dove venne liberato dal sacco, sano e salvo.
Qui si trattenne per circa sette mesi.
Durante la sua assenza la città di Capua fu colpita da carestie, malattie e grandi siccità ed i capuani compresero di essere incorsi nella punizione del Signore per quanto avevano fatto al santo. Non esitarono, pertanto, a cercarlo per farsi perdonare.
San vitaliano ritorno' a capua ed impetro' la grazia della pioggia che cadde copiosa.
Rifiutò però l’episcopato per ritirarsi a vita eremitica in un luogo dell’ antica Caserta chiamato allora "Mliarum".
Quì trascorse alcuni anni compiendo molti miracoli. Negli ultimi anni  della sua vita il santo si ritirò sul monte Virgilio Montevergine San Vitaliano da Capua (... – Montevergine, 16 luglio 699) dove si narrra che fu il frondatore del famoso l Santuario di Montevergine e dove morì forse il 16 luglio dei primi anni dell'800.
Il suo sepolcro divenne meta di pellegrinaggi e devozioni. Ma poi cadde in rovina perchè i il luogo divenne disabitato a seguito di incursioni saracene. Successivamente, ritrovato dai pastori, fu portato nel monastero di montevergine e, nel 1120,  trasferito da Papa Callisto II nel Duomo di Catanzaro di cui e attualmente protettore.
In  una data anteriore al 716 (o nel 914) il suo corpo sarebbe stato spostato da Monte Vergine a Benevento a causa delle incursioni saracene a cura del vescovo di Benevento Giovanni V.
Il 27 ottobre 1121, in occasione del trasferimento da Taverna a Catanzaro del vescovado, Papa Callisto II ne fece traslare le reliquie in quest'ultima città. Un equivoco sorto all'epoca affermava, confondendo questo santo con l'omonimo San Vitaliano di Osimo, anch'egli vescovo, che le spoglie si trovassero in quest'ultima città.
In seguito, nel 1311, fu edificata a cura del conte di Catanzaro Pietro Ruffo, presso la cattedrale cittadina, una cappella ad esso dedicata in cui ne furono riposti i resti.
Nel 1583, andata in rovina questa cappella, fu effettuata dal vescovo Nicolò Orazio la ricognizione delle spoglie poi conservate in una cassetta foderata di velluto.
La tradizione vuole che dal suo sepolcro sia trasudata la manna. Oggi la devozione del santo è diffusa nella citta' di Sparanise, Capua, nel nolano, nelle province di Benevento ed Avellino e, naturalmente a Casola e nel quartiere di Casertavecchia.

fonte:sito comune Caserta


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