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MUSEO DI ARTE CONTEMPORANEA-CASERTA:


MUSEO DI ARTE CONTEMPORANEA-CASERTA

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Museo di Arte Contemporanea

Il progetto di istituire un Museo di Arte Contemporanea a Caserta nasce nel 2005.
Grazie alla Legge regionale della Campania n. 12/2005, ed al conseguente regolamento attuativo, si è dato avvio all’iniziativa e nell’agosto del 2008 si approda al Regolamento per il funzionamento del Museo.
In effetti, in questi ultimi anni si sta assistendo alla nascita di una miriade di musei d’arte contemporanea, figli di quei principi propri della globalizzazione, tra cui quello del libero mercato; va quindi sottolineata, visti i tanti fallimenti, la motivazione profonda che giustifica la nascita di un Museo d’Arte Contemporanea a Caserta: la forte connessione esistente tra artisti e territorio.
Rileggere attentamente il percorso della storia dell’arte, in un determinato luogo e tempo, significa andare alla ricerca delle proprie origini, prenderne atto e conservarle per le generazioni future ed in tal senso “è il piccolo museo che racconta e preserva la storia dei luoghi”.
Queste origini sono alla base del già citato legame che unisce gli artisti alla loro terra, al patrimonio culturale ed antropologico e rappresentano a loro volta, una fonte di ispirazione.
Pensiamo, ad esempio, a Crescenzo Del Vecchio ed alle “Muricciolaie” presentate alla Biennale di Venezia nel 1977. Non è casuale che, nonostante la nascente antologia dei cyborg, il discorso e la ricerca sulle identità sia uno degli elementi fondanti su cui si basa la visione estetica e filosofica del terzo millennio.
Il museo vuole essere quindi, un riconoscimento al genius degli artisti che hanno operato e che operano in Terra di Lavoro.
Il luogo prescelto per l’allestimento della collezione permanente è il Centro dei Servizi Sociali e Culturali sant’Agostino. L’erogazione del servizio museale presso il sant’Agostino si completa con una pluralità di attività raggruppate in tre tipologie.
La prima di queste è legata alla costituzione di un archivio documentale del territorio per l’arte contemporanea, la seconda ad una biblioteca specializzata in storia dell’arte ed infine, la terza da espletare mediante attività didattiche da attivare sotto forma laboratoriale.
Accanto a questi servizi di base, incentrati sulla connessione esistente tra territorio, originalità artistica contemporanea, uomo ed ambiente, si prevede una visione dell’arte estremamente flessibile ed adattabile alle condizioni in continuo mutamento dovuta alla necessità di essere sempre al passo con i tempi nell’era della globalizzazione calamitando le nuove tendenze sul territorio, anche grazie alla capacità attrattiva dell'enorme patrimonio culturale, demoetnoantropologico, storico ed architettonico.

Un volano in tal senso, può essere il Real Belvedere di san Leucio; nello specifico la “Filanda dei cipressi” e la “Coculliera” che, con una connotazione ideologica molto profonda, più specificatamente connessa ad un’immagine di creatività dinamica innovatrice, in presa diretta con l’attualità, il design, la moda, si apprestano ad essere dei punti di riferimento non solo per il territorio ma per l’intero mondo dell’arte.
La nuova vocazione museale per i padiglioni del Real Belvedere potrebbe essere proprio quella di rappresentare il trait d’union tra il programma artistico che si intende portare avanti e la filosofia e l’estetica del mondo greco, fonte ancestrale a cui attingere per il contemporaneo.
Questo lavoro intende proporsi come una iniziale espressione di ricerca, di ricognizione sul campo della realtà patrimoniale del Museo che attraverso la musealizzazione supera il concetto di “virtualità” e dell’effimero.
Un progetto, quindi, che si auspica possa trovare piena attuazione e possa in un prossimo futuro entrare a far parte di un “sistema museale” territoriale, nella convinzione che ogni museo trova la propria specificità ed unicità nel legame con il territorio, ed è solo mediante l’unione di queste singole specificità, che si può attivare il genius loci, recuperandolo e proponendolo attraverso il patrimonio culturale che da sempre ha contraddistinto l’operare artistico dei figli di Terra di Lavoro.

fonte:sito comune Caserta


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